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giovedì 9 giugno 2016


Pëtr Il'ič Čajkovskij



"...Sono sicuro che nelle mie opere appaio come Dio mi ha fatto e così come sono diventato attraverso l'azione del tempo, della mia nazionalità ed educazione. Non sono mai stato falso con me stesso. Quello che sono, buono o cattivo, lo debbono giudicare gli altri..."


Čajkovskij in una lettera a Sergej Ivanovič Taneev del 14 (26) gennaio 1891




Figlio di un ingegnere minerario e di una buona pianista dilettante di origine francese, che lo iniziò ancora fanciullo alla musica, ebbe le prime lezioni di pianoforte a sette anni. Nel 1850 si trasferì con la famiglia a San Pietroburgo, dove, per volere del padre, s'iscrisse alla scuola di diritto. Nel 1859 ebbe un impiego al ministero della giustizia; ma ben presto sentì il disagio di un'attività troppo lontana dalle sue attitudini artistiche e l'abbandonò per dedicarsi totolmente alla musica. 




Mikhail Glinka
Nicolai e Anton Rubinstein






















Nel 1861 cominciò a frequentare i corsi della Società musicale russa, studiando teoria con N. I. Zaremba, pianoforte con H. Stiehl, composizione con A. G. Rubinstein; nel frattempo, non potendo più fare affidamento sull'aiuto del padre, che aveva subito dei rovesci finanziari, si manteneva impartendo lezioni private. L'ambiente musicale in cui Čajkovskij s'inserì era dominato da Glinka e Aleksandr Sergeevič Dargomyžskij; soprattutto a quest'ultimo, assai aperto ha suggestioni di tipo cosmopolita, si volse inizialmente l'attenzione del giovane compositore, le cui prime opere (overture in fa, 1865; Scherzo alla russa e sonata in do diesis minore per pianoforte, 1865 - 67) si muovono nell'ambito stilistico della musica più apprezzata dalla borghesia russa dell'epoca.

L'instanbilità interiore e le vicende biografiche

Nel 1855, in un'epidemia di colera, Čajkovskij aveva perduto la madre, alla quale era profondamente attaccato. Questo dramma, e le privazioni economiche cui fu successivamente costretto, accentuarono il senso di instabilità psicologica che già era in lui un tratto costante. A causa anche dell'influsso di un giovane poeta conosciuto alla scuola di diritto, Čajkovskij cominciò a credersi perseguitato da un malefico destino: forma morbosa di vittimismo che assunse in qualche caso gli aspetti di una autentica mania di persecuzione, e che è una delle componenti del suo quadro psicologico, destinata a influenzare il suo stesso mondo fantastico ed espressivo.

Nel 1865 si congedò dal conservatorio di San Pietroburgo musicando l'Ode alla gioia di Schiller; la cantata ottenne un premio e critiche favorevoli. Nello stesso anno N. G. Rubistein, direttore del Conservatorio di Mosca, gli assegnò la cattedra di armonia, incarico che Čajkovskij mantenne per dieci anni e grazie al quale poté inserirsi definitivamente nell'ambiente musicale e artistico della città.
Nonostante alcuni attestati di stima, i rapporti di Čajkovskij con il cosiddetto Gruppo dei Cinque furono tesi e spesso polemici, specialmente con chi, come Modest Petrovič Musorgskij, aveva più radicato il senso del nazionalismo musicale e rifiutava il cosmopolitismo della borghesia salottiera moscovita, la cui Čajkovskij era attratto.

Nel 1868 conobbe la cantante belga Désirée Artôt: ma la relazione che ne nacque ebbe presto fine, mettendo drammaticamente a nudo l'insormontabile omosessualità del musicista.



Désirée Artôt-Padilla

A questo travagliato periodo sentimentale seguì una fase di particolare fervore creativo in cui Čajkovskij compose, fra l'altro, il poema sinfonico Il Destino (1868), L'overture Romeo e Giulietta (1869, 2.a versione 1880), la Seconda sinfonia ("Piccola Russia", 1872) e la Terza sinfonia ("Polacca", 1875), il Quartetto op.11 (1871), il Concerto in Si b minore per pianoforte e orchestra (1875).

Freschezza, eleganza, eccellenza tecnica caratterizzano le creazioni di questo periodo insieme a una mancata tendenza alla risoluzione malinconica, già orientata ad orientarsi in visione del mondo.

Nel 1876, Čajkovskij si recò Bayreuth, la "città santa" del wagnerismo, tappa d'obbligo di tutti i musicisti del tempo.
Nel 1877 si lascio convincere a un'unione matrimoniale: ma poche settimane dopo aveva già abbandonato la moglie,  Antonina Ivanovna Miljukova, alunna del conservatorio e sua fantastica ammiratrice. 


Čajkovskij e Miliukova.
Proprio in quel periodo Čajkovskij entrò in rapporti (mai concretatesi, per altro, in una conoscenza personale) con la ricca vedova Nadezda von Meck


                                                         Lo Schiaccianoci op. 71 (suite)

Composto nel 1891, tratto dall'omonimo racconto di Hoffmann, il balletto Schiaccianoci andò in scena al Teatro Marijnski di Pietroburgo il 18 dicembre 1892. Nel marzo dello stesso anno, però era stata eseguita la suite orchestrale tratta da esso, che Čajkovskij in persona aveva diretto con enorme successo. La ricchissima orchestra si compone di ottavino, 3 flauti, 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, clarinetto basso, 2 fagotti, 4 corni, 2 trombe, 3 tromboni, tuba, timpani, piatti, triangolo, tamburo basco, Glockenspiel, arpa, archi e celesta (uno strumento appena                                                             inventato e praticamente sconosciuto).

      - Overture mp3                  - Danza cinese mp3
      - Marcia mp3                      - Danza degli zufoli mp3           Rundunk - Sinfonie - Orchester Berlin
      - Trepak mp3                      - Valzer dei fiori mp3                                    Heinz Rögner
      - Danza araba mp3

La Bella addormentata op. 66 (suite)

Scritto nel 1889 su commissione dei Teatri Imperiali, il balletto in questione - ispirato alla fiaba di Perrault - andò in scena al Teatro Marijnski di Pietroburgo il 15 gennaio 1890, con scarso successo. L'organico orchestrale prevede ottavino, 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 4 corni, 2 cornette, 2 trombe, 3 tromboni, tuba, 3 timpani, grancassa, piatti, tam-tam, tamburo militare, tamburello, triangolo, Glockenspiel, castagnette, arpa, archi (con violino solista).


      - Introduzione mp3
      - Marcia mp3                                          Rundunk - Sinfonie - Orchester Berlin
      - Scena danzante mp3                                               Heinz Rögner
      - Valzer mp3 
      - Pas des Quatre


Il lago dei cigni op. 20 (suite)

Opera d'esordio di Čajkovskij nel genere ballettistico, dopo una prima esecuzione di scarso successo al teatro Bolšoj di Mosca il 4 marzo 1877, il lago dei cigni si impose negli anni come prototipo di un nuovo modo di intendere la musica coreografica, decisamente sinfonico.
L'organico orchestrale è identico a quello della suite precedente.
   
        - Introduzione
        - Valzer
        - Pas de deux
        - Danza ungherese
        - Danza spagnola
        - Danza napoletana
        - Finale                                                                  
"Swan Lake" ballet
The composition of Pyotr Ilyich Tchaikovsky (1840-1893)
Odette/Odile: Olga Esina
Prinz Siegfried: Vladimir Shishov
Rothbart: Eno Peci
Vienna State Opera Ballet 2014













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